23
15 D i c e mb r e
2012
MILANO FINANZA
scenario preoccupante, quello
della bassa crescita economica
prolungata, che però oggi non
appare irrealistico. Per que-
sta ragione Carbone sottolinea
che «monitorare l’andamento
del pil e l’impatto sulla propria
posizione previdenziale è uno
degli elementi di “manuten-
zione” delle proprie strategie
pensionistiche. Prendendo per
esempio la previdenza com-
plementare, la seconda tabella
mostra il maggiore versamento
mensile che, in funzione della li-
nea di investimento, andrebbe
effettuato per compensare un pil
medio futuro fermo anziché in
crescita dell’1 o del 2%». Delle
due l’una: o si riesce a far cre-
scere il pil o si mettono in campo
fattori correttivi della mancata
rivalutazione del montante con-
tributivo. Anche perché nel 2011,
per la prima volta da
quando è in vigore
la legge Dini che ha
introdotto questo mec-
canismo, i contributi
versati saranno rivalu-
tati a un tasso inferiore
rispetto all’inflazio-
ne. Da qui le proposte
per cambiare il parametro di
rivalutazione. Come quella pre-
sentata di Massimo Angrisani,
docente di Tecnica attuariale per
la previdenza all’università La
Sapienza di Roma: «Occorre mo-
dificare la regola sul rendimento
riconosciuto sui contributi pen-
sionistici prevista nel vigente
sistema contributivo, regola
che, essendo basata sul tasso
di variazione del pil nominale,
scarica il tasso di variazione del
numero dei lavoratori, contenu-
to nel tasso di variazione del
pil nominale, sul rendimento
riconosciuto a tali contributi.
Tale variazione, che già ri-
sulta negativa, manifesterà
questa tendenza, quasi si-
curamente per lungo tempo,
anche nel futuro a causa del-
le condizioni demografiche ed
economiche, incidendo negativa-
mente sul tasso di rendimento
riconosciuto sui contributi pen-
sionistici e contribuendo a
formare pensioni da fame».
Oltre all’enorme
stock di debito
pubblico la mancata rivalutazio-
ne delle pensioni sarà l’ennesimo
boccone avvelenato che le vecchie
generazioni lasciano in eredità
ai giovani. I più colpiti saran-
no proprio i quarantenni, che
vedono il tasso di copertura co-
munque basso anche in caso di
ripresa dell’economia. La ragio-
ne è semplice: per chi oggi ha 30
anni ci sono margini maggiori di
recupero in caso di una ripresa
economica forte, mentre per chi
ha 40 anni i margini di recupe-
ro sono più limitati. A dirlo sono
ancora una volta le elaborazioni
di Progetica. Anche nel caso più
ottimistico di un ritmo del pil al
2% nei prossimi 30 anni, per un
lavoratore dipendente 40enne il
tasso di sostituzione si ferma al
68%, mentre per un 30enne è del
75% e per un 50enne è del 79%.
La situazione degli autonomi è
ancora più critica: un 40enne che
svolge un lavoro autonomo nel-
la migliore delle ipotesi avrà il
46% dell’ultimo stipendio e nello
scenario peggiore del 35%. Anche
lo Stato oggi per calcolare i tassi
di sostituzione assume un tasso
di crescita del pil che appare so-
pravvalutato, ovvero l’1,5%. In
base a tale dato la Ragioneria
Generale calcola che nell’ipotesi
base, cioè di pensionamento a 68
anni con 38 anni di contributi, se
nel 2010 un dipendente privato
si poteva ritirare dal lavoro con
il 74% dello stipendio, nel 2060
si otterrà il 63,5% (tabella in pa-
gina). Va infine tenuto presente
che queste stime si basano su
un’ipotesi di carriera continua-
ta e quindi non tengono conto di
possibili buchi contributivi. (ri-
produzione riservata)
I
n un momento come l’attuale di pres-
sione fiscale in aumento va prestata
particolare attenzione alla previdenza
complementare, che a differenza di altre
forme di investimento resta un’isola feli-
ce. Infatti i fondi pensione non scontano
il super-bollo dello 0,1% (che diventerà lo
0,15% dal prossimo anno) varato dal go-
verno Monti, inoltre i rendimenti restano
tassati all’11%, anziché pagare l’aliquota
unica del 20% introdotta da quest’anno per
gli investimenti finanziari (a eccezione dei
titoli di Stato che rimangono al 12,5%). E
la normativa in discussione in Parlamento
non prevede l’applicazione della Tobin
Tax ai fondi pensione. Senza dimentica-
re le agevolazioni in fase di contribuzione,
che rappresentano un incentivo ad attiva-
re una forma di previdenza complementare
o a incrementare il versamento annuale
per raggiungere il tetto annuo massimo
di 5.164,57 euro. Se infatti va premes-
so che la fiscalità non deve essere il fine
per cui va sottoscritto un piano previden-
ziale, il cui obiettivo principale è costruire
nel tempo un’integrazione pensionistica, è
però vero che il beneficio previsto dalla nor-
mativa tributaria rappresenta comunque
un grande propellente all’accumulazione
previdenziale. Propellente però non ancora
adeguatamente conosciuto e metabolizzato
dal risparmiatore italiano; secondo l’ulti-
ma indagine sul risparmio elaborata da
Centro Einaudi-Intesa Sanpaolo, la mag-
gior parte degli intervistati aderenti a
fondi pensione-pip non era a conoscenza
delle agevolazioni fiscali (58,7%) o non se
ne ricordava (16,3%). Quali sono i vantaggi
fiscali previsti dalla normativa in sede di
contribuzione? In primo luogo i contributi
versati nei fondi pensione dal lavoratore e
dal datore di lavoro, sia volontari sia do-
vuti in base a contratti o accordi collettivi,
sono deducibili dal reddito complessivo per
un importo non superiore a 5.164,57 euro.
C’è poi una specifica previsione relativa ai
lavoratori di prima occupazione successiva
alla data di entrata in vigore del decre-
to 252/2005, ovvero il 1° gennaio 2007.
Questi ultimi possono, nei 20 anni succes-
sivi al quinto anno di iscrizione, dedurre
dal reddito contributi eccedenti il limite di
5.164,57 euro pari alla differenza positiva
tra l’importo di 25.822,85 euro e i contri-
buti effettivamente versati nei primi cinque
anni e comunque per un importo non su-
periore a 2.582,29 euro. Pertanto l’importo
massimo annuale complessivamente dedu-
cibile è 7.746,86 euro. Tale disposizione ha
l’intento di agevolare i neo-lavoratori che
nei primi cinque anni di adesione al fondo
hanno effettuato versamenti per un importo
inferiore al plafond di 5.164,57 euro, per-
mettendo loro di costituirsi un’adeguata
prestazione pensionistica complementare.
La normativa tributaria prevede poi spe-
cifici benefici per incentivare l’adesione dei
familiari fiscalmente a carico. La deducibi-
lità dei contributi versati spetta al soggetto
nei confronti del quale queste persone so-
no a carico per l’ammontare non dedotto
dalle persone stesse, fermo restando il li-
mite annuo complessivo dei 5.164,57 euro.
Se il contribuente a favore del quale sono
stati versati i contributi è a carico di più
persone, il beneficio fiscale spetta a colui al
quale è intestato il documento comprovante
la spesa. Nel limite annuo di deducibili-
tà rientrano anche i versamenti effettuati
a fronte delle garanzie complementari per
invalidità totale permanente per morte e
long term care. Le stesse coperture in for-
ma autonoma danno invece il diritto alla
semplice detraibilità con aliquota del
19% entro il premio annuo massimo di
1.291,14 euro. Entro il 31 dicembre di ogni
anno bisogna poi ricordarsi che, nel caso
in cui l’anno precedente siano stati ver-
sati contributi eccedenti il limite annuo
di deducibilità di 5.164,57 euro, tale cir-
costanza va segnalata al fondo pensione.
L’eventuale dimenticanza comporta la per-
dita del beneficio cui si avrebbe diritto in
sede di tassazione della prestazione finale.
La quota di prestazione corrispondente ai
contributi non dedotti sarà esente così co-
me la parte corrispondente ai rendimenti
finanziari. Dovrà essere invece tassata la
parte di prestazione finale riconducibile
ai contributi dedotti, con imposta sosti-
tutiva del 15% che si riduce dello 0,3%
per ogni anno di permanenza superiore
al quindicesimo, con un minimo del 9%.
(riproduzione riservata)
Carlo Giuro
I fondi pensione fanno il pieno di agevolazioni fiscali
COME EVOLVERANNO I TASSI DI SOSTITUZIONE LORDI
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
74,0
74,0
(65+4m)
68,8
(65+4m/35+4m)
-
-
77,8
(60/41)
77,8
(60/41)
76,7
72,9
(65+7m.)
68,4
(65+7m./35+7m.)
-
-
76,6
(60+6m./41+6m.)
76,6
(60+6m./41+6m.)
70,7
69,1
(67)
67,2
(67/37)
-
-
71,8
(61+3m./42+3m.)
79,8
(62+3m./43+3m.)
59,8
52,7
(67)
50,9
(67/37)
-
-
60,3
(61+3m./42+3m.)
75,4
(62+3m./43+3m.)
68,3
68,3
(68+2m.)
68,7
(68+2m./38+2m.)
57,0
(65+2m./35+2m.)
68,3
62+5m./43+5m.)
71,8
63+5m./44+5m.)
54,0
47,3
(68+2m.)
47,7
68+2m./38+2m.)
(38,0)
(65+2m./35+2m.)
50,5
(62+5m./43+5m.)
53,3
(63+5m./44+5m.)
65,6
68,3
(69+2m.)
70,4
(69+2m./39+2m.)
58,8
(66+2m./36+2m.)
66,9
(63+5m./44+5m.)
70,7
(64+5m./45+5m.)
51,0
47,3
(69+2m.)
48,6
(69+2m./39+2m.)
(41,0)
(66+2m./36+2m.)
45,5
(63+5m./44+5m.)
48,2
(64+5m./45+5m.)
64,9
69,6
(70)
73,1
(70/40)
61,2
(67/37)
68,5
64+3m./45+3m.)
72,0
65+3m./46+3m.)
52,5
50,3
(70)
52,5
(70/40)
(44,4)
(67/37)
48,3
(64+3m./45+3m.)
50,7
(65+3m./46+3m.)
63,5
69,9
(70+10m.)
75,3
70+10m/40+10m)
62,8
67+10m/37+10m)
70,9
65+1m./46+1m)
74 , 6
66+1m./47+1m)
52,1
50,9
(70+10m.)
54,9
(70+10m/40+10m)
(45,8)
(67+10m/37+10m)
51,5
(65+1m./46+1m)
54,1
(66+1m./47+1m)
2010
2020
2030
2040
2050
2060
DIPENDENTI PRIVATI
Pensionamento con 68 anni di età e 38 anni di contributi
Ipotesi base
Anzianità contributiva: 38 anni
Vecchiaia
(età)
Anzianità contributiva parametrata all'età
Vecchiaia
(età/anz.)
Anzianità contributiva parametrata all'età - Solo contributi
Pensionamento anticipato (assunti dal 1/1/1996)
(età/anz)
Canale anzianità contributiva - Età d'ingresso 19 anni
Pensionamento anticipato - Femmine
(età/anz)
Pensionamento anticipato - Maschi
(età/anz)
AUTONOMI
Pensionamento con 70 anni di età e 40 anni di contribuzione
Ipotesi base
Anzianità contributiva: 38 anni
Vecchiaia
(età)
Anzianità contributiva parametrata all'età
Vecchiaia
(età/anz.)
Anzianità contributiva parametrata all'età - Solo contributi
Pensionamento anticipato (assunti dal 1/1/1996)
(età/anz)
Canale anzianità contributiva - Età d'ingresso 19 anni
Pensionamento anticipato - Femmine
(età/anz)
Pensionamento anticipato - Maschi
(età/anz)
Fonte: Ragioneria Generale dello Stato
Valori in percentuale
PENSIONI
112114111103101116105099097
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente
'progetica'
- http://www.italiaoggi.it
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente
'progetica'
- http://www.italiaoggi.it