Articolo tratto da: Milano Finanza - 20 gennaio 2018 - pagg. 20 - 23

Pensioni vaccinate

Il tema dell'età alla quale si potrà dire addio al lavoro è in primo piano nella campagna elettorale. Ecco cosa comportano e quanto costano le proposte in campo. Ma attrezzarsi per un assegno di scorta è consigliabile. Chiunque vinca.
20
20 Gennaio
2018
MILANO FINANZA
di
Roberta Castellarin
e
Paola Valentini
M
ai come nelle
prossime elezioni
politiche il welfare
è stato così centra-
le nei programmi
elettorali dei vari schieramenti
in campo. D’altronde l’Italia è re-
duce da una profonda fase di crisi
che ha lasciato segni in tutti i set-
tori economici. E il rilancio dovrà
quindi essere accompagnato da
misure che possano sostenere
famiglie e lavoratori. E così ac-
canto al tradizionale cavallo di
battaglia dei grandi tagli delle
tasse, promessi da tutti i par-
titi, le proposte sul fronte della
previdenza occupano in questa
tornata elettorale un ruolo dav-
vero di primo piano. D’altronde
la legge Fornero, adottata nel
pieno della crisi dello spread
del 2011, ha fin da subito cre-
ato talmente tante situazioni
di squilibrio da spingere imme-
diatamente i vari governi che si
sono succeduti dopo quello Monti
a ridurre l’impatto dell’allunga-
mento della vita lavorativa, che
per alcuni arrivava anche a cin-
que o sei anni.
Fino a Matteo Renzi,
che
ha varato l’Ape (anticipo pen-
sionistico), una misura per
permettere ai lavoratori di usci-
re con qualche anno di anticipo
senza aspettare la soglia dei 67
anni. L’Ape doveva partire a
maggio dello scorso anno ma i
temi di attuazione si sono allun-
gati e oggi è ancora in stand-by.
E forse resterà tale perché in
base all’esito del voto del 4 mar-
zo e al governo di coalizione che
si formerà potrebbe veramente
essere stravolto l’intero siste-
ma previdenziale. A partire dal
segretario della Lega, Matteo
Salvini, che vuole abolire la leg-
ge Fornero. Leggermente più
cauto Luigi Di Maio, che ha pro-
posto il progetto quota 41, ovvero
il numero di anni di contributi
che danno diritto alla pensione,
indipendentemente dall’età ana-
grafica del lavoratore (in pratica
un ritorno del sistema di anzia-
nità abolito dalla Fornero). Silvio
Berlusconi, leader di Forza
Italia, punta invece a un altro
fronte e propone di aumentare
almeno a 1.000 euro la pensio-
ne minima, mentre è più cauto
riguardo alla revisione totale del
sistema pensionistico pubblico.
La legge Fornero «è l’unico punto
del programma su cui abbiamo
da discutere: Salvini insiste
per l’azzeramento, noi insistia-
mo che si scriva azzeramento
degli effetti negativi», ha det-
to Berlusconi in una delle sue
ultime apparizioni in tv. Il se-
gretario del Pd Renzi, intanto,
è più concentrato su provvedi-
menti di welfare allargato come
un bonus di 80 euro questa volta
per i figli a carico. Di certo tutti
devono fare i conti con i vinco-
li di finanza pubblica dato che
per ora l’Europa concede pochi
margini di manovra, il debito
pubblico resta elevato
(vedere ar-
ticolo a pagina 16)
e smantellare
la riforma Fornero porterebbe,
secondo i calcoli della Ragioneria
Generale dello Stato, a manca-
ti risparmi per l’Italia stimati in
circa 350 miliardi cumulati da
qui al 2060. Un recente studio di
Credit Suisse dedicato al settore
bancario italiano ha dedicato un
capitolo proprio alle elezioni ita-
liane e ai programmi elettorali
delle coalizioni in campo, con un
focus su quanto costerebbe rea-
lizzarle sia in termini assoluti
sia in termini di percentuale ri-
spetto al pil. Gli esperti di Credit
Suisse sottolineano che le pro-
poste finora avanzate dal centro
destra (Lega e Forza Italia) du-
rante la campagna elettorale in
corso appaiano le più costose. In
particolare, l’introduzione di una
pensione minima a 1.000 euro
costerebbe 18 miliardi allo Stato.
Mentre la riduzione dell’età a cui
andare in pensione di due o tre
anni (punto su cui non c’è però
accordo tra Lega e Forza Italia)
avrebbe un costo di 140 miliar-
di per il periodo 2017-2035 che
si tradurrebbe in 18 miliardi
all’anno. Oltre al capitolo previ-
denza ci sono poi in programma
del centro destra una riduzione
delle tasse, una maggiore flessi-
bilità rispetto al Fiscal compact
e l’introduzione di un salario mi-
nimo di cittadinanza per chi è
senza reddito o ha un reddito
molto basso, per un conto totale
di 104-130 miliardi, se si include
I VOSTRI SOLDI
       

           
  
        
    
Pensioni vaccinate
IL COSTO POTENZIALE DELLE RIFORME PROMESSE DAI PROGRAMMI DELLE COALIZIONI
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Flat tax (20%-15%)
Riduzione Irpef
Reddito minimo di cittadinanza
Pensione minima
Bonus 80 euro
Fiscal compact
Cancellazione Irap
Costo totale
% del pil
Riduzione età della pensione
Costo totale
% del pil
30
15
4
24
13
86
5,40%
18
104
6,50%
40
17
18
24
13
112
7%
18
130
8,10%
12
15
2
24
53
3,30%
53
3,30%
15
17
3
24
59
3,70%
59
3,70%
12
1
6
19
1,20%
19
1,20%
15
2
6
23
1,40%
23
1,40%
Riforma
Dati in miliardi di euro
Scenario migliore
Scenario peggiore
Scenario migliore
Scenario peggiore
Scenario migliore
Scenario peggiore
Fonte: Credit Suisse
Coalizione Centro destra
Movimento 5 stelle
Coalizione Centro sinistra
QUANTO VERSARE PER AVERE 1.000 EURO IN PIÙ
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
IPOTESI:
- Data di nascita ed inizio contribuzione: 1° giugno
- Carriera continua, con età inizio contribuzione: 25 anni
- Crescita retribuz. fino ad oggi: 1,5% anno; crescita futura 0%
- Scenario basso: pensione > 2.8 volte l’assegno sociale;
- Speranza di vita su dati Istat previsionale - 5° percentile; crescita
pil 0%; linea di investimento 100% JPM Emu
- Scenario alto: pensione < 2.8 volte assegno sociale;
- Speranza di vita su dati Istat previsionale - 95° percentile; crescita pil 1%;
linea di investimento Msci World
- Rendimenti stimati con metodologia Proxyntetica al 50% di probabilità
- Costi medi ISC fondi aperti, in funzione della durata
- Coefficienti di trasformazione in rendita IPS55 TT0%
- Tutti i valori sono al netto della fiscalità
- Tutti i valori sono espressi in termini reali, al netto dell’inflazione
Età
attuale
Reddito netto
attuale
mensile (x13)
Se la speranza di vita crescerà MOLTO...
e con l’aiuto dei mercati
Se la speranza di vita crescerà POCO...
e senza l’aiuto dei mercati
Fonte: Progetica
2.200 €
1.800 €
1.400 €
1.000 €
2.200 €
1.800 €
1.400 €
1.000 €
60
50
40
30
60
50
40
30
1.910 €
1.625 €
1.334 €
963 €
1.646 €
1.288 €
1.049 €
799 €
1.898 €
1.517 €
1.006 €
735 €
1.637 €
1.193 €
799 €
615 €
67 e 6
68 e 11
70 e 5
71 e 10
67 e 6
68 e 11
70 e 5
71 e 10
2.898 €
907 €
497 €
276 €
2.898 €
907 €
497 €
276 €
67 e 2
67 e 9
65 e 0
65 e 5
67 e 2
67 e 9
65 e 0
65 e 5
2.902 €
1.009 €
775 €
485 €
2.902 €
1.009 €
775 €
485 €
DIPENDENTI
AUTONOMI
Età alla
pensione
Quanto versare
ogni mese per avere
1.000€ netti/mese
Età alla
pensione
Stima pensione
mensile (x13)
Stima pensione
mensile (x13)
Quanto versare
ogni mese per avere
1.000€ netti/mese
Tito
Boeri
PREVIDENZA
112114111103101116105099097
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20 Gennaio
2018
MILANO FINANZA
la riduzione dell’età di pensio-
namento, ossia un costo pari al
7-8% del pil. Se si esclude l’in-
tervento sull’età pensionabile si
arriva a una percentuale su pil
del 5-7%. Per Lega e Forza Italia
le risorse per finanziare queste
risorse si possono trovare gra-
zie all’emersione dell’economia
sommersa come conseguenza del
taglio delle tasse, alla riduzione
della spesa pubblica e alla mag-
giore flessibilità nelle regole di
bilancio fissate dalla Ue.
Gli esperti di Credit Suisse ri-
cordano che anche le proposte
del movimento 5 Stelle appa-
iono costose. In questo caso il
conto totale si attesta tra i 53
e i 59 miliardi, che equivalgono
al 3-4% del pil. In questo caso
si propone di finanziare le nuo-
ve voci di spesa con la revisione
degli scaglioni Irpef privilegian-
do, nell’ottica di redistribuzione
della ricchezza, le fasce di con-
tribuenti medio-basse rispetto
alla fascia sopra i 90 mila eu-
ro e incrementando le tasse per
banche e assicurazioni. Dal pun-
to di vista della spesa pubblica
il programma del centro sini-
stra appare più moderato e si
basa su una modifica dell’Irpef
che riduca il peso per chi pos-
siede immobili e un bonus di
80 euro per i figli minorenni. Il
conto totale in questo caso si at-
testerebbe tra 19 e 23 miliardi,
quindi un 1% del pil.
Ma la sostenibilità
dei conti
pubblici non è l’unico tema da
considerare. Se le ultime rifor-
me, culminate con quella dell’ex
ministro del lavoro del governo
Monti, hanno reso meno a ri-
schio i bilanci dell’Inps guidata
da Tito Boeri e di conseguenza
i conti pubblici, bisogna con-
siderare che ciò è avvenuto a
discapito dell’adeguatezza delle
pensioni pubbliche. Che saran-
no sempre più basse perché «per
diversi motivi, inclusi i periodi
di disoccupazione e di inattività,
in molti si ritroveranno ad ave-
re un montante pensionistico
e quindi una pensione decisa-
mente bassa», ha spiegato in
una recente intervista all’Agi
Stefano Scarpetta, direttore del
dipartimento occupazione, la-
vori e affari sociali dell’Ocse. Il
problema è che per le ultime ge-
nerazioni l’occupazione è molto
spesso discontinua e precaria.
Carriere a singhiozzo e stipendi
bassi si traducono in un capitale
accumulato per la pensione al-
trettanto modesto.
Rilanciare l’occupazione anche
attraverso un collegamento tra il
mondo delle scuole e quello del-
le imprese, come accade in molti
Paesi esteri, avrebbe quindi un
impatto sull’adeguatezza del-
le pensioni. Secondo Scarpetta,
servirebbero anche misure af-
finché il lavoro possa sfruttare
i vantaggi della tecnologia per
accompagnare i lavoratori pros-
simi alla pensione verso attività
meno gravose. «L’idea che anco-
ra prevale in Italia è che prima
si lavora, magari a tempo pieno,
e poi di colpo si va in pensione e
non si lavora più. Invece la so-
cietà sta cambiando, aumentano
le aspettative di vita, migliora lo
stato di salute delle persone, il
mercato del lavoro si evolve e
con la rivoluzione digitale con-
sente anche di lavorare da casa
e di accettare forme di lavoro a
tempo parziale. Introdurre que-
sta opzione di un pensionamento
graduale abbinato all’attività
lavorativa è qualcosa che la tec-
nologia ci consente ora di fare»,
ha detto Scarpetta.
Non bisogna poi dimenticare il
capitolo della previdenza com-
plementare. Tanto più che, dato
l’orizzonte temporale di lungo
periodo della previdenza, non
è necessario partire con som-
me ingenti. Per investire a rate
nei fondi pensione si possono
infatti accantonare cifre mensi-
li anche di poche decine di euro.
Si tratta di un possibile antido-
to al fatto che il nuovo sistema
previdenziale italiano ha dato si-
curezza allo Stato in termini di
conti pubblici, ma a scapito di
una maggiore incertezza per i
lavoratori.
Il tutto poi con un dilemma: la-
vorare più a lungo vuol dire
avere un assegno più genero-
so e meno lontano dall’ultimo
stipendio, mentre uscire prima
(quando è possibile) comporta
una pensione più bassa.
È
quin-
di importante fin d’ora pensare
a come attrezzarsi in modo da
avere più sicurezze almeno in
termini di reddito futuro.
La società di consulenza
indipendente Progetica ha ela-
borato per
MF-Milano Finanza
un’analisi su quanto bisogna
versare alla previdenza comple-
mentare fin da oggi per avere al
momento della pensione un as-
segno integrativo di 1.000 euro
al mese. Nella tabella pubblica-
ta in queste pagine si indicano
due possibili scenari, ossia uno
in cui la speranza di vita cresce
poco d’ora in poi e il pil resta sta-
gnante. E un altro in cui invece
sale molto la speranza di vita e
il pil cresce dell’1% all’anno. Ecco
cosa succede caso per caso.
Per chi ha oggi 60 anni, la meta è
vicina: potrà andare in pensione
a 67 anni e 2 mesi, se la speran-
za di vita sale poco, e a 67 anni
7 mesi se sale molto. Se si tratta
di un lavoratore dipendente, nel
caso di uno stipendio mensile di
2.200 euro, nell’ipotesi pruden-
ziale di crescita del pil a zero e
speranza di vita che cresce me-
no potrà contare su un assegno
di 1.898 euro. L’obiettivo di avere
un assegno integrativo di mille
euro in più al mese appare dav-
vero difficile da raggiungere se
si parte così tardi. Il versamento
per un sessantenne dovrebbe es-
sere infatti di 2.900 euro al mese
per poter poi avere una rendita
da 1.000 euro sette anni dopo.
Per chi oggi ha 50 anni l’età del
pensionamento varia, tra scena-
rio più prudenziale e scenario
più favorevole, da 67 anni e 9
mesi e 68 anni e 11 mesi. Per
chi è dipendente e ha un reddito
mensile di 1.800 euro l’assegno
dello scenario prudente sarà di
1.517 euro. Nel caso l’obiettivo
fosse avere una rendita vitali-
zia di 1.000 euro da aggiungere
a quella garantita dall’assegno
pubblico il versamento mensile
fino all’età della pensione è del-
lo stesso importo se la speranza
di vita cresce poco e senza l’aiuto
dei mercati, mentre è di 907 euro
se si va in pensione più tardi e se
i mercati danno una mano.
Per chi ha 40 anni e quindi rica-
de del tutto nel contributivo le
variabili in gioco aumentano. In
questo caso si può infatti opta-
re per la pensione anticipata di
tre anni, ma solo nel caso in cui
la pensione sia maggiore di 2,8
volte l’assegno sociale. Quindi
un dipendente 40enne che gua-
dagna 1.400 euro al mese oggi
potrà andare in pensione a 65
anni con una pensione pubblica
di 1.000 euro nello scenario più
prudente. Per ottenere una pen-
I RENDIMENTI DEI FONDI PENSIONE NEGOZIALI NEL 2017
“Rendimenti netti dall’1/1/2/17 al 31/12/2017. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri
Performance
2017
Linea/Comparto
del fondo pensione
Fondo
pensione
Performance
2017
Linea/Comparto
del fondo pensione
Fondo
pensione
Garantito
Bilanciato
Dinamico
Bilanciato Prudente
Garantito
Bilanciato Dinamico
Bilanciato
Garantito
Monetario Plus
Sicurezza 2015
Sicurezza
Reddito
Crescita
Garantito
Bilanciato
Sicurezza
Bilanciato
Dinamico
Crescita
Garanzia
Bilanciato
Crescita
Dinamico
Garantito
Bilanciato
Dinamico
Garantito
Garantito
Stabilità
Crescita
Prev. Obbligazionario/Protezione
Bilanciato/Equilibrio
Prev. Azionario/Crescita
Garantito
Garantito
Bilanciato
Dinamico
Bilanciato
Garantito
Garantito
Prudente
Dinamico
Comparto Garantito
Comparto Bilanciato Obbligazionario
Comparto Bilanciato Azionario
Conservativo con Garanzia
Bilanciato
Dinamico
Linea Garantita
Linea Prudente Etica
Linea Bilanciata
Linea Dinamica
Garantito
Obbligazionario
Azionario
Bilanciato
Dinamico
Garantito
Garantita
Prudente
Crescita
Dinamica
Bilanciato
Sicurezza
Bilanciato
Garantito
Sicuro
Bilanciato
Dinamico
Garantito Protezione
Bilanciato Prudenza
Bilanciato Sviluppo
Garantito Tfr
Prudente
Reddito
Dinamico
Garantito (White)
Conservativo (Blue)
Prudente (Green)
Bilanciato (Yellow)
Alifond
Arco
Astri
Cometa
Concreto
Cooperlavoro
Espero
Fon.Te
Foncer
Fonchim
Fondaereo
Fondenergia
Fondoposte
Fopadiva
FPQ
(Quadri e capi Fiat)
Gommaplastica
Laborfonds*
Mediafond
Pegaso
PrevAer
Prevedi
Previambiente
Previcooper
Priamo
Solidarietà Veneto
Telemaco
MEDIA
RIVALUTAZIONE NETTA TFR
0,62%
3,77%
5,67%
2,59%
0,74%
5,18%
2,79%
0,53%
-0,28%
1,40%
1,00%
2,45%
4,80%
0,52%
2,05%
1,42%
2,53%
4,30%
2,13%
0,90%
2,47%
3,60%
6,71%
0,53%
2,21%
5,14%
0,35%
0,51%
3,10%
6,23%
1,36%
2,11%
6,71%
0,54%
1,02%
3,49%
5,04%
2,58%
0,81%
0,23%
1,64%
4,16%
0,00%
1,09%
-0,46%
0,80%
4,44%
7,67%
0,69%
1,24%
3,12%
6,73%
0,13%
0,17%
11,85%
2,81%
4,69%
0,55%
0,70%
0,68%
2,17%
4,44%
2,44%
0,72%
2,31%
0,88%
1,37%
1,34%
4,49%
1,00%
2,31%
4,34%
0,74%
0,73%
1,78%
5,42%
0,78%
2,45%
3,49%
4,97%
2,51%
1,74%
Fonte: elaborazione
MF-Milano Finanza
su dati raccolti dai singoli fondi
* I rendimenti sono da ritenersi provvisori in attesa dell’asseveramento del Nav al 31/12/2017
da parte di Banca Depositaria.
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
112114111103101116105099097
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22
20 Gennaio
2018
MILANO FINANZA
sione integrativa di 1.000 euro al
mese la cifra da versare ogni me-
se va dai 775 euro se la speranza
di vita cresce poco e i mercati
non aiutano a 497 euro se inve-
ce lo scenario è opposto.
Per un 30enne dipendente che
guadagna 1.000 euro al mese la
pensione scatterà a 65 anni e 5
mesi se potrà optare per quella
anticipata con un assegno di 735
euro in uno scenario prudente
con la speranza di vita che cre-
sce poco e il pil fermo. Mentre
l’assegno arriva a 963 euro se
deve rinviare il momento del-
la pensione a 71 anni e 10 mesi
perché l’assegno prima sarebbe
inferiore a 2,8 volte l’assegno so-
ciale. Se l’obiettivo è avere una
scorta di mille euro al mese al
momento della pensione la ci-
fra da versare in una linea a
rischio medio-alto si attesta a
485 euro fin da ora. Nel caso
in cui la speranza di vita cresca
molto e i mercati aiutino si può
raggiungere l’obiettivo con un
versamento di 276 euro.
Sottolinea Andrea Carbone,
della società di consulenza indi-
pendente Progetica: «In sintesi,
andare in pensione prima, è po-
sitivo per chi desidera smettere
di lavorare appena possibile; ma
porta con sé pensioni più basse e
la necessità di versare di più in
previdenza integrativa, perchè
è minore il tempo che manca al-
la pensione». Aggiunge Carbone:
«Al contrario, andare in pensio-
ne dopo significa rimandare il
momento della fine dell’attività
lavorativa, ma avere una pen-
sione pubblica più ricca e una
minor necessità di versamenti
in previdenza integrativa a pa-
rità di obiettivo. Il tutto a patto,
naturalmente, di poter conta-
re sulla continuità lavorativa».
Carbone ricorda che, come spes-
so accade dunque, in previdenza
tempo e denaro hanno comporta-
menti inversi: prima si va, meno
risorse si hanno (o più bisogna
versarne). «Il valore del tempo
è evidenziato anche confron-
tando le età: se per un 30enne
possono essere sufficienti, nel
migliore dei casi (ossia se va in
pensione dopo), 276 al mese per
averne 1.000 al tempo della pen-
sione, per un 60enne la cifra sale
a 2.898; rimandare di 30 anni il
momento di inizio della pensio-
ne può moltiplicare per dieci il
versamento necessario».
Intanto
per i rendimenti dei fon-
di pensione il 2017 si chiude con
buoni risultati. Se al giro di boa
del primo semestre la rivaluta-
zione del Tfr era stata superiore
(+1,1%) al rendimento medio dei
fondi pensione negoziali (0,9%),
il bilancio dei 12 mesi si chiu-
de a favore di questi ultimi che
segnano nel periodo un risulta-
to medio netto del 2,5% (in base
ai dati raccolti da
MF-Milano
Finanza
su un campione che
rappresenta oltre l’80% del mer-
cato) a fronte del Tfr in azienda
che fa l’1,74% netto (su base an-
nua la liquidazione si rivaluta
dell’1,5% fisso più il 75% dell’in-
flazione Istat).
Dal canto loro i fondi pensio-
ne aperti registrano un +2,6%
medio netto (dati Fida), dopo
il +1,2% dei primi sei mesi. Da
sottolineare che i rendimen-
ti dei fondi pensione scontano
una tassazione più pesante ri-
spetto al Tfr. I primi prevedono
un’aliquota del 20%, il secondo
del 17%. E tra i negoziali ci so-
no linee che hanno fatto oltre il
5%. Si tratta dei profili azionari
che hanno beneficiato del buon
andamento delle borse nel 2017.
È il caso del comparto Azionario
di Mediafond (settore radio te-
levisivo privato) che segna un
rendimento del +11,85%. A fi-
ne dicembre 2017 gli aderenti
a Mediafond erano pari a 2.715,
con un aumento del 2% rispet-
to al 2013. «Nonostante la
congiuntura economica partico-
larmente negativa, negli ultimi
cinque anni le masse gestite
sono aumentate del 56,16%»,
spiegano dal fondo. Nel solo
2017 Mediafond, inoltre, ha re-
gistrato un forte incremento dei
contributi volontari una tantum
che hanno raggiunto un importo
di circa 600 mila euro. «Il ri-
sultato ottenuto sui contributi
una tantum è il segno tangibile
dell’elevato grado di soddisfazio-
ne degli iscritti e il frutto di una
costante e continua informativa
previdenziale resa agli iscritti
ulteriormente sviluppata nel
corso del 2017 anche attraverso
il rinnovamento del sito inter-
I RENDIMENTI DEI FONDI PENSIONE APERTI DEL 2017
I primi 60 fondi pensione per rendimento del 2017
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
Allianz Insieme L. Azionaria
Allianz Previdenza L. Azionaria
Aureo Comparto Azionario
Hdi Azione di Previdenza Linea Dinamica
Axa Mps Previd. in Azienda Linea Svil.
Axa Mps Previdenza per Te Lin. Crescita
Arti & Mestieri Crescita 25+ A
Giustiniano Azionaria
Mediolanum Previgest F. Comparto Az. A
Bim Vita Equity
Previdsystem Linea Rivalutaz. Azionaria
Arca Previdenza Alta Crescita R
Arti & Mestieri Crescita 25+
Reale Teseo Linea Sviluppo Etica
Arca Previdenza Alta Crescita C
Mediolanum Previgest F. Comp. Azion.
Generali Global Azionario E
Crédit Agricole Vita Dinamica B
AlMeglio Azionario
Arca Previdenza Alta Crescita O
Generali Global Azionario D
SecondaPensione Espansione
Generali Global Azionario C
Crédit Agricole Vita Dinamica A
Fideuram Crescita
Generali Global Azionario B
Generali Global Azionario A
UnipolSai Prev. Fpa Azionario 4
UnipolSai Prev. Fpa Azionario 3
UnipolSai Prev. Fpa Azionario 2
Crédit Agricole Vita Dinamica
Vittoria Formula Lavoro Previd.a Capital.
Zed Omnifund Linea Azionaria
Credemprevidenza Comparto Azionario B
Eurorisparmio Azionario Europa A
Eurorisparmio Azionario Internaz. A
UnipolSai Prev. Fpa Azionario Ord
Allianz Insieme L. Bilanciata
Azimut Previdenza Comparto Crescita C
Azimut Previdenza Comparto Crescita
Credemprevidenza Comparto Azionario A
Pioneer Futuro Comparto Azionario
Arca Previdenza Crescita R
Eurorisparmio Azionario Europa
Eurorisparmio Azionario Internazionale
Axa Mps Previd. in Azienda Lin. Combin.
Creditras Unicredit Linea Dinamica
Axa Mps Previdenza per Te Linea Mista
Arca Previdenza Crescita C
Bim Vita Bilanciata Globale
Allianz Insieme L. Multiasset
Arca Previdenza Crescita O
Helvetia Domani Linea Azionaria
Cattolica Gestione Prev. Azionario Globale
Hdi Azione di Previdenza Linea Equilibrata
Fideuram Valore
Crédit Agricole Vita Moderata B
Allianz Previdenza L. Multiasset
Azimut Previdenza Comparto Equilibrato C
SecondaPensione Sviluppo
Allianz
Allianz
Bcc Risp.&Prev. Sgr
HDI Assicurazioni
Axa Mps Ass. Vita
Axa Mps Ass. Vita
Anima Sgr
Intesa Sanpaolo Vita
Mediolanum Gest. Fondi
Bim Vita
Intesa Sanpaolo Vita
Arca Sgr
Anima Sgr
Reale Mutua
Arca Sgr
Mediolanum Gest. Fondi
Generali Italia
Crédit Agricole Vita
Alleanza Assicurazioni
Arca Sgr
Generali Italia
Amundi Sgr
Generali Italia
Crédit Agricole Vita
Fideuram Vita
Generali Italia
Generali Italia
UnipolSai
UnipolSai
UnipolSai
Crédit Agricole Vita
Vittoria Assicurazioni
Zurich Investments Life
Credemvita
Sella Gestioni Sgr
Sella Gestioni Sgr
UnipolSai
Allianz
Azimut Capital Man. Sgr
Azimut Capital Man. Sgr
Credemvita
Amundi Sgr
Arca Sgr
Sella Gestioni Sgr
Sella Gestioni Sgr
Axa Mps Ass. Vita
CreditRas Vita
Axa Mps Ass. Vita
Arca Sgr
Bim Vita
Allianz
Arca Sgr
Helvetia Vita
Cattolica
Hdi Assicurazioni
Fideuram Vita
Crédit Agricole Vita
Allianz
Azimut Capital Man. Sgr
Amundi Sgr
-
-
52,15
48,65
54,34
52,37
59,45
56,35
54,75
46,18
49,99
58,24
54,93
41,66
55,01
48,34
-
58,4
37,32
52,04
-
46,62
-
55,73
42,18
-
43,21
-
-
-
52,64
38,97
41,26
53,82
-
-
-
-
-
29,07
50,76
44,46
43,83
30,85
45,79
39,6
44,14
37,37
40,93
28,34
-
38,89
43,32
39,67
29,92
35,91
45,16
-
-
39,51
-
-
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Euro Hedged
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Aggressivi
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Aggressivi
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Aggressivi
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Aggressivi
Diversificati Eur Hedged Aggressivi
Diversificati Euro Aggressivi
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Aggressivi
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Aggressivi
Ritorno Assoluto (Media Volatilita')
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
-
-
-
Diversificati Aggressivi
Diversificati Euro Aggressivi
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Azionari Europa M. Emerg. e Svilup.
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
-
-
Ritorno Assoluto (Media Volatilita')
Ritorno Assoluto (Media Volatilita')
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Aggressivi
Diversificati Eur Hedged Moderati
Azionari Europa M. Emerg. e Svilup.
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Moderati
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Moderati
Diversificati Eur Hedged Moderati
Diversificati Euro Moderati
-
Diversificati Eur Hedged Moderati
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Az. Globali M. Emerg. e Svilup. Large & Mid Cap
Diversificati Euro Moderati
Ritorno Assoluto (Media Volatilita')
Diversificati Euro Moderati
-
Ritorno Assoluto (Media Volatilita')
Diversificati Euro Prudenti
-
-
18,62
25,59
18,98
18,27
21,45
19,7
19,29
16,66
17,66
16,37
19,46
18,26
16,13
16,43
17,73
21,55
12,19
12,6
15,84
21,14
15,3
20,37
14,05
15,31
15,13
-
-
-
19,01
15,64
16,6
17,46
13,93
15,91
-
-
14,94
14,53
16,16
17,8
14,93
12,05
13,99
14,72
16,87
13,83
14,41
11,11
-
11,81
11,17
13,18
12,75
11,48
14,83
-
14,81
15,79
13,16
11,86
9,76
9,45
9,44
9,41
9,25
9,23
9,21
9,2
9,01
8,78
8,67
8,41
8,37
8,32
8,26
8,22
8,01
7,95
7,95
7,91
7,87
7,86
7,8
7,75
7,64
7,56
7,52
7,47
7,44
7,23
7,13
6,99
6,95
6,95
6,87
6,85
6,82
6,58
6,56
6,53
6,39
6,36
6,36
6,12
6,12
6,02
5,98
5,7
5,68
5,68
5,64
5,63
5,51
5,46
5,21
5,2
5,19
5,13
Linea/comparto
del fondo pensione
Società
di gestione
Perf. %
a 5 anni
Categoria
Fida
Perf. %
a 3 anni
Perf. %
a 1 anno
Fonte: Fida - Dati al 31/12/2017
112114111103101116105099097
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23
20 Gennaio
2018
MILANO FINANZA
net www.mediafond.it e l’avvio
della pagina Facebook», spiega
ancora il fondo del settore ra-
dio tv. Sopra il 5% c’è anche il
profilo Dinamico di Solidarietà
Veneto (+5,42%). «Bassa volati-
lità, una persistente situazione
di tassi bassi e crescente ottimi-
smo relativamente alla crescita
economica: questo, in sintesi, il
quadro che ha caratterizzato i
mercati finanziari nel 2017 e
che permette di spiegare i ren-
dimenti delle principali asset
class. Un clima di complessiva
fiducia, a cui hanno contribuito
senza dubbio i risultati degli ap-
puntamenti elettorali europei, il
perdurare del Qe, con la conse-
guente abbondanza di liquidità
e i tassi bassi, finiscono infat-
ti per spingere i capitali verso
forme di investimento reputa-
te più remunerative. Ne hanno
naturalmente tratto beneficio
gli asset azionari», sottolinea
Paolo Stefan direttore del fon-
do pensione dei dipendenti di
aziende della regione Veneto.
In questo scenario, il comparto
Dinamico, «nonostante una com-
ponente azionaria non elevata,
mediamente pari al 50% del
portafoglio, e la debolezza del
dollaro Usa, ha spuntato un otti-
mo rendimento. Impressionano
ancor di più i risultati nel lungo
periodo, che attraggono soprat-
tutto i giovani aderenti. Fra
questi proprio il Dinamico co-
stituisce la scelta nettamente
prevalente, tanto che qua-
si un quinto degli associati a
Solidarietà Veneto ha scelto ta-
le linea gestita da Amundi ed
Eurizon. Una percentuale molto
elevata e non così frequente nel
mondo dei fondi pensione nego-
ziali», osserva Stefan.
Sulla ridotta volatilità dei mer-
cati registrata nel 2017, Stefan
ricorda che «non si ha memoria
di periodi così lunghi di calma
piatta anche per quanto riguar-
da lo stesso comparto Dinamico,
nel quale la volatilità è reputata
una consuetudine. Di conseguen-
za si osserva, ormai da mesi, un
progressivo calo della percezio-
ne del rischio anche da parte
del piccolo risparmiatore pros-
simo alla pensione. Un fattore
indubbiamente preoccupante,
soprattutto quando si parla di
investimento previdenziale».
Dal lato opposto c’è da sottoline-
are che le linee garantite hanno
sofferto per via dell’aumento
dei rendimenti obbligazionari.
«Nelle ultime due settimane di
dicembre i mercati hanno col-
to qualche segnale di rialzo dei
tassi: i rendimenti sono risaliti e,
di riflesso, è diminuito il valore
dei titoli obbligazionari presenti
nei portafogli che ha compresso
la performance. Emerge però,
in questo contesto, il potenzia-
le offerto dalla garanzia che
caratterizza il nostro compar-
to Garantito Tfr da Cattolica
Assicurazioni: chi lo sceglie di-
spone, almeno fino a giugno
2020, di un rendimento minimo
garantito pari alla rivalutazione
netta del Tfr, che nel 2017 è stata
dell’1,74%. Si tratta di un valo-
re aggiunto che difficilmente si
trova sul mercato, se non forse a
costi molto più elevati».
Anche tra i fondi pensione aperti i
migliori prodotti del periodo sono
quelli azionari. E la loro maggior
esposizione all’equity, rispetto ai
negoziali, fa sì che le performan-
ce dei primi in classifica abbiano
superato anche il 10%. A parti-
re da Allianz Insieme Linea
Azionaria di Allianz Spa che ha
reso il 13,16%. Mentre i risultati
peggiori sono appannaggio delle
linee obbligazionarie (la peggio-
re è la Helvetia Domani Linea
Obbligazionaria con il -2,97%).
E ora la prossima frontiera dei
fondi pensione sono i Peep. un
prodotto pensionistico di tipo in-
dividuale armonizzato a livello
europeo, che si affiancherà ai
fondi pensione occupazionali e ai
prodotti previdenziali individua-
li esistenti a livello nazionale. Il
29 giugno scorso la Commissione
europea ha presentato la sua
proposta di Regolamento Ue. Il
problema è che in Italia i ren-
dimenti dei fondi pensione sono
tassati, mentre «le discipline vi-
genti in altri Paesi, tipicamente
esportatori di servizi finanzia-
ri, come Irlanda e Lussemburgo,
ma non solo, ne prevedono
l’esenzione. L’introduzione dei
Peep», spiega Mario Padula,
presidente della Covip, «può
essere l’occasione per ripen-
sare la disciplina fiscale delle
forme pensionistiche in modo
ancor più efficace a favorire lo
sviluppo del settore ovvero per
valutare la possibilità di adot-
tare un regime di esenzione dei
rendimenti per i Peep per met-
tere il nostro Paese in condizione
di esportare servizi finanzia-
ri di natura previdenziale, in
considerazione dall’esperienza
maturata dall’industria italiana
dei prodotti pensionistici indivi-
duali». (riproduzione riservata)
I RENDIMENTI DEI FONDI PENSIONE A CONFRONTO CON IL TFR
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
2008
2009
2010
2011
2013
2016
2012
2014
Gen-set 2017
2015
Fondi pensione negoziali
Fondi pensione aperti
Pip nuovi - Gestioni separate
Pip nuovi - Unit linked
Rivalutazione del Tfr
-6,3%
-14,0%
3,1%
-21,9%
2,7%
8,5%
11,3%
3,1%
14,5%
2,0%
3,0%
4,2%
3,2%
4,7%
2,6%
0,1%
-2,4%
3,2%
-5,2%
3,5%
5,4%
8,1%
3,2%
10,9%
1,7%
2,7%
2,2%
2,1%
3,6%
1,5%
8,2%
9,1%
3,3%
7,9%
2,9%
7,3%
7,5%
2,9%
6,8%
1,3%
1,8%
2,7%
(*)
1,1%
1,4%
2,7%
3,0%
2,5%
3,2%
1,2%
Fonte: Covip
(*) I dati 2017 delle gestioni separate non sono disponibili in corso d'anno
di Carlo Giuro
U
na delle applicazioni concrete del
principio di libertà competitiva tra le
forme previdenziali è la possibilità di
attivare il meccanismo della portabilità. La
normativa prevede che l’aderente a un fondo
pensione/pip possa decidere di portare l’in-
tera posizione individuale maturata ad altra
forma pensionistica decorsi due anni dalla
data di partecipazione a uno strumento pre-
videnziale (per i fondi pensione del pubblico
impiego sono necessari invece tre anni). La
portabilità deve essere garantita. Vengono
Infatti considerate inefficaci clausole che,
all’atto dell’adesione o del trasferimento,
consentano l’applicazione di voci di costo,
comunque denominate, significativamen-
te più elevate di quelle applicate nel corso
del rapporto e che possono quindi costituire
ostacolo alla portabilità. Il limite tempora-
le del biennio di adesione non si applica nel
caso di cessazione dei requisiti di partecipa-
zione. Va sottolineato come il trasferimento
porta in dote l’anzianità di iscrizione alla
previdenza complementare, utile per esem-
pio per il computo degli anni, otto, necessari
per accedere alle anticipazioni per acquisto
e ristrutturazione prima casa per sé o per
i figli, e per beneficiare al momento della
prestazione finale della tassazione ridotta.
Avviene poi in neutralità fiscale.
Dal punto di vista concreto va sottolineato
come sia stato proprio di recente elabora-
to il nuovo Modulo unico di richiesta di
trasferimento, aggiornato con la Legge con-
correnza 2017 e la Legge di bilancio per il
2018 oggetto di informale approvazione
da parte delle associazioni ed enti firmata-
ri delle linee guida sui trasferimenti (Abi,
Ania, Assofondipensione, Assogestioni,
Assoprevidenza, Mefop). In particolare, per
effetto dell’introduzione del riscatto per perdi-
ta dei requisiti di partecipazione nelle forme
pensionistiche individuali (legge concorren-
za 2017), poiché il trasferimento è sempre
un’opzione attivabile in alternativa al ri-
scatto, si è reso necessario prevedere il diritto
al trasferimento per perdita dei requisiti di
partecipazione anche nelle forme individuali,
anche prima dei due anni di partecipazione.
Non è poi più previsto il trasferimento per
chiedere la rendita quando «si è maturato
il diritto al riscatto totale nel quinquennio
precedente alla maturazione dei requisiti
di accesso alle prestazioni nel regime obbli-
gatorio di appartenenza». L’eliminazione di
questo passaggio dalle istruzioni deriva dal
fatto che in questa circostanza l’aderente non
ha più diritto a chiedere la rendita (aven-
do a disposizione solo il riscatto o la Rita) e
dunque non sussiste più il diritto al trasferi-
mento (legge bilancio per il 2018).
Ma quando pensare al trasferimento? Le
valutazioni di merito sono strettamen-
te connesse al controllo in un programma
previdenziale. L’obiettivo più ampio è quel-
lo di rispondere al se, come, quando e con
che frequenza riposizionarsi sia all’interno
della medesima forma previdenziale cui si
sia aderito che eventualmente trasferendo la
propria posizione individuale ad altro fondo
pensione/pip a condizione che siano matura-
ti i requisiti previsti dalla normativa. Il tutto
in un contesto evolutivo dinamico. Tante sono
infatti, anche in considerazione dell’orizzonte
temporale tendenzialmente di lungo perio-
do, le variabili in movimento, dal contesto di
mercato alle caratteristiche soggettive del ri-
sparmiatore (ero un lavoratore dipendente e
decido successivamente di avviare la libera
professione per esempio), alle frequenti evo-
luzioni normative.
È quindi di fondamentale importanza con-
durre un oculato monitoraggio nel durante.
I punti principali sono rappresentati dalla
verifica delle quotazioni del fondo pensio-
ne, esaminando con attenzione il rendiconto
annuale; il fine è elaborare e maturare un
proprio ragionamento sulla bontà della ge-
stione finanziaria. Il tutto filtrato però con
gli occhi della realtà finanziaria (come sono
andati i mercati in generale, in che fase del
ciclo economico ci si trova) e relativizzando il
check up su archi temporali sufficientemen-
te significativi. Un intervallo significativo
di verifica potrebbe essere rappresentato da
un orizzonte semestrale con pit stop annua-
le e la costruzione di aggregati di confronto
che coprano almeno un triennio. Occorre
però che siano stati ben metabolizzati gli
obiettivi che si intendono perseguire: trattan-
dosi di risparmio previdenziale è opportuno
aspirare a una crescita continua e costante,
minimizzando il rischio. Ulteriore profilo di
attenzione è rappresentato dalla bontà della
gestione finanziaria valutando i rendimen-
ti, da considerare comunque su un orizzonte
temporale protratto considerando il medio
lungo termine in cui si proietta la finalità di
integrazione pensionistica. Last but not least
il livello di onerosità prendendo in considera-
zione l’Isc, Indicatore sintetico dei costi. I costi
incidono infatti sul risultato finale.
L’importanza della libertà di cambiare fondo in corsa
Elsa Fornero
PREVIDENZA
Mario Padula
112114111103101116105099097
http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'progetica' - http://www.italiaoggi.it
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