2.6.2 Le molteplici facce del rischio degli investimenti.
Qualsiasi investimento è rischioso in quanto subisce una serie di influenze che possono produrre variazioni (in più o in meno) delle risorse.
Le fonti di rischio possono quindi essere catalogate in 12 tipi, ciascuno dei quali impatta sull'investimento in maniera diversa:
1. RISCHIO DI INFLAZIONE. Consiste nella perdita del potere d'acquisto della moneta. Se, per esempio, l'indice dei prezzi al consumo cresce del 5% l'anno per 15 anni, con 1000 - tra 15 anni - si potrà comprare appena quello che oggi si compra con 481. Gli investitori eccessivamente diffidenti che tengono i loro risparmi in investimenti a basso rendimento, come libretti, conti correnti o fondi monetari potrebbero non riuscire - con gli interessi - a recuperare la crescita dei prezzi. L'aumento dell'inflazione, inoltre, riduce i rendimenti degli investimenti a reddito fisso come le obbligazioni a lungo termine.
2. RISCHIO DI TASSO. Il tasso è quello di interesse, che determina il prezzo del denaro. Quando il tasso di interesse cambia, gli investitori possono vendere un investimento per comprarne un altro provocando sensibili movimenti nei prezzi. Un aumento dei tassi, in particolare, spinge al ribasso gli investimenti a reddito fisso: il tasso più alto rende meno attraente il futuro rendimento delle obbligazioni, e il loro valore di mercato declina. Ed ha anche una influenza negativa sulle azioni: i futuri dividendi sembrano meno invitanti e si arriva a mettere in forse la stessa capacità di profitto degli emittenti, dovuto anche al fatto che il credito costa di più.
3. RISCHIO ECONOMICO. Il rischio economico viene da due direzioni. Per un verso, una crescita economica più lenta può provocare una caduta di prezzo degli strumenti di investimento: soprattutto le azioni delle aziende in crescita, che richiedono un'economia in espansione per sostenere il ritmo del loro sviluppo. Per un altro, le aziende cicliche (ad esempio, fabbriche di automobili o le industrie chimiche) non riescono a ridurre i costi e l'attività corrente per fronteggiare un declino di fatturato durante una recessione e dunque anche le loro azioni ne possono risentire. Le avversità economiche, inoltre, possono minare le società finanziariamente deboli fino a compromettere la possibilità di onorare le obbligazioni emesse.
4. RISCHIO DI MERCATO. Il rischio di mercato non è altro che la fluttuazione del valore di un investimento in base all'offerta e alla domanda del titolo. A provocare il cambiamento di valore possono essere fattori soggettivi legati alle attese di chi vende e di chi compra o fattori reali: strategie economiche e politiche dei governi, turbolenze all'altro capo del pianeta, evoluzione delle norme fiscali, accordi commerciali, sviluppi del commercio elettronico, tutto può contribuire a rendere volatili il mercato. Fattori cui si sovrappongono la psicologia e gli atteggiamenti dell'investitore che possono influenzare, positivamente o negativamente, l'andamento dei mercati finanziari.
5. RISCHIO SPECIFICO. Il rischio specifico è legato a eventi che possono influenzare solo una particolare società o un particolare settore: la scomparsa del fondatore, per esempio, potrebbe determinare un cedimento della quotazione di una società. E può anche accadere che decisioni governative danneggino o favoriscano un particolare settore economico; o che l'evoluzione tecnologica sospinga verso il successo una società e avviare un intero settore a un inarrestabile declino; o che l'entrata di nuovi concorrenti riduca decisamente i margini di profitto. Per quanto riguarda i prodotti del risparmio gestito, come ad esempio i fondi comuni, il rischio specifico può essere rappresentato dall'attività del suo gestore.
6. RISCHIO DI LIQUIDABILITÀ. È il rischio di incontrare grosse difficoltà a vendere l'investimento o addirittura di non riuscirci. Se il portafoglio si è apprezzato ma non si riesce a venderlo, non se ne può incassare il valore e si rischia di vederlo nel seguito diminuire. Oppure può capitare che per esigenza di liquidità l'investitore si rassegni ad accettare un prezzo inferiore al vero valore dell'investimento.
7. RISCHIO FISCALE. Il rischio fiscale è legato alla possibilità che il governo cambi la normativa fiscale che interessa un determinato investimento: con le nuove norme, la redditività netta di un investimento potrebbe variare.
8. RISCHIO FINANZIARIO. È detto anche rischio di credito, e deriva dall'eventuale impossibilità dell'emittente di realizzare profitti e poter quindi onorare i propri impegni finanziari. Con le obbligazioni, per esempio, l'emittente potrebbe non essere in grado di riconoscere all'obbligazionario né l'interesse né il capitale (cioè la restituzione del prestito). Il rischio finanziario delle azioni è che l'emittente non sia in grado di pagare dividendi agli azionisti, se non addirittura di mantenersi in attività.
9. RISCHIO DI CAMBIO. Esiste un rischio di cambio quando si investe in titoli esteri o denominati in valute estere. Il valore della quota di un fondo che investe in mercati esteri è influenzato dalle oscillazioni nei tassi di cambio: diminuisce quando il valore dell'Euro sale rispetto alla valuta in cui il titolo è denominato, e aumenta quando il valore dell'Euro diminuisce. Un'altra componente del rischio di cambio è legato al controllo del cambio da parte di governi esteri.
10. RISCHIO POLITICO. Il rischio politico è determinato dall'instabilità (sociale economica o politica) di uno stato estero, o da evoluzioni legislative che hanno effetti negativi per un determinato investimento. Il governo estero, inoltre, può imporre tasse eccessive, oppure limitare o impedire il trasferimento fuori dal paese dei capitali investiti. È un rischio difficile da stimare, perché nessuno può sapere quando le leggi verranno cambiate o quando una situazione politicamente instabile potrà ripercuotersi sul mercato.
11. RISCHIO INTERNAZIONALE. È un rischio che deriva dalla difficoltà di conoscere e interpretare l'informazione finanziaria ed economica. Tanto più che le società multinazionali non sono soggette agli stessi standard contabili e agli stessi vincoli cui sono soggette le imprese italiane. Inoltre, negoziare titoli internazionali può avere commissioni più alte, maggiori costi di deposito, più tasse, e meno regolamentazione rispetto al mercato domestico. E i titoli internazionali si possono dimostrare meno liquidabili e più volatili, mentre sul loro rendimento può pesare anche il rischio di cambio.
12. RISCHIO DI REINVESTIMENTO. Si presenta quando un investimento genera capitali o interessi che devono essere reinvestiti ai tassi del momento. Se sono bassi, il risparmiatore ne subirà un danno.