Ogni età ha un orientamento verso la finanza personale che cambia di continuo, per adattarsi al contesto. In passato, avere 55 anni e più significava non avere più in carico la cura dei figli e prepararsi con calma alla pensione, periodo di riposo e cura dei nipoti.
Oggi, e tutto è mutato molto velocemente, la gestione economica di un figlio dura quasi 35 anni, il lavoro è discontinuo (anche a causa dell’espulsione dei senior dal mondo del lavoro) e la pensione può durare più di 30 anni.
In questo scenario, avere 55 anni e più implica due nuove attenzioni: la prima è “oggettiva” e riguarda le necessità di pianificazione, la seconda è soggettiva, e riguarda gli atteggiamenti. La soggettività ha comunque forti tratti sociali, perché le generazioni condividono modelli culturali propri, formatisi per il fatto di avere vissuto le medesime età ed esperienze nel medesimo contesto.