Qualche accortezza. In questi anni i rapporti tra investitori e banche sono davvero mutati: si andava in banca con timore reverenziale, sperando che la banca si fidasse di noi; ora si va in banca quasi con fastidio, sperando che ci si possa fidare della propria banca.
Certo, le di queste ultime settimane sono circoscritte, e la quantità di risparmiatori coinvolti in perdite significative è stata limitata; c’è però la possibilità di coinvolgere l’investitore nell’andamento della propria banca, in caso di andamento negativo.
E’ una specie di “co-marketing asimmetrico”: si chiede ad alcuni cittadini di sostenere le perdite della propria banca ma non di parteciparne ai successi.