Il sistema pensionistico italiano è più semplice che in passato, e dal 1996 si basa su un principio di equità aritmetica: i contributi che entrano in INPS vengono infatti restituiti sotto forma di pensione suddividendoli per il numero di anni che emergono dalla speranza di vita statistica.
In sintesi estrema, se un lavoratore nel corso della sua vita matura 200.000 euro di contributi versati complessivi fino a 65 anni di età e da lì ci si attende che viva per 19 anni in pensione, il calcolo sarà più o meno 200.000/19 = 10.500 euro di pensione annua.